Dire, fare, pensare qualcosa di diverso:
Il coronavirus come crisi ecologica
Seminario online, 30 aprile 2020 – organizzato da Sinistra Con, Lucca
Abstract
I sistemi puniscono ogni specie che sia tanto stolta
da non andare d’accordo con la propria ecologia (Gregory Bateson 1972)
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Per qualcuno l’attuale crisi è come a una guerra contro un nemico insidioso e più o meno invisibile: il virus. Dobbiamo perciò allearci e combatterlo tutti insieme per sconfiggerlo e tornare alla normalità.
Viviamo infatti una condizione eccezionale che deve finire al più presto, per ritrovare tutte le vecchie abitudini, attività, relazioni e interessi che ormai da quasi due mesi abbiamo dovuto improvvisamente lasciare.
Per quanto tale desiderio sia legittimo e da molti condiviso, il nostro problema sta forse proprio in quella stessa normalità dentro cui abbiamo costruito molte se non tutte le condizioni che hanno facilitato la nascita di questo virus e della lotta che stiamo conducendo. Come spesso accade nelle guerre, le parti in campo si combattono senza riconoscere di avere le une contribuito a creare le altre. E per quanto alla fine una parte si proclama vincitrice, tutte hanno lasciato perdite sul campo e nessuna ha veramente vinto.
La nostra normalità non è compatibile con l’ambiente in cui viviamo e di cui siamo parte; insistere in quella direzione potrà solo creare le condizioni di ulteriori guerre e un futuro in cui saremo in lotta permamente, contro noi stessi e l’ambiente di cui siamo parte e da cui dipendiamo.
Comprendere la crisi del coronavirus può aiutarci a uscire da questo circolo vizioso, sviluppare una migliore comprensione della nostra ecologia e decostruire quella apparente normalità che invece si, costituisce una guerra aperta e continua alle stesse condizioni della vita sul pianeta.