La comprensione ecologica deve essere ecologica: integrare pragmatismo e cibernetica attraverso metodi di ricerca-azione
PhD Scienze Politiche, Webinar: 25 Giugno 2021, 9:30 – 11:30
https://blue.meet.garr.it/b/mat-uti-rbr-3op
Matteo Villa, Università di Pisa matteo.villa@unipi.it
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* La registrazione inizia circa mezzora dopo l’avvio del seminario
Con tale arte fu costruita la città che ogni sua via corre seguendo l’orbita d’un pianeta e gli edifici e i luoghi della vita in comune ripetono l’ordine delle costellazioni e la posizione degli astri più luminosi. Così perfetta è la corrispondenza tra la nostra città e il cielo – dicono gli abitanti – che ogni cambiamento d’Andria comporta qualche novità tra le stelle: la città e il cielo non restano mai uguali. Del carattere degli abitanti meritano di essere ricordate due virtù: la sicurezza in se stessi e la prudenza. Convinti che ogni innovazione nella città influisca sul disegno del cielo, prima d’ogni decisione calcolano i rischi e i vantaggi per loro e per l’insieme della città e dei mondi.
(Italo Calvino, Le citta invisibili)
(Disegno: Mariella Bertolio)
Come osserva Bateson (1979) riprendendo una nota affermazione di Korzibsky (1948), “la mappa non è il territorio”: i modi di mappare sono molti, e le mappe possono dire qualcosa su cosa sia il territorio. Ma soprattutto, dicono qualcosa sul modo in cui si traccia la mappa, come si identifica un tutto, e come lo si divide in parti ed eventualmente se ne scartano alcune, più o meno fedelmente seguendo “qualcosa come il rasoio di Occam o regola della parsimonia” (Bateson 1979: 63). Inoltre, possono dire qualcosa sulla relazione tra gli artefatti che stiamo in questo modo creando, il modo in cui parlano della realtà da cui siamo partiti, e il modo in cui quest’ultima, parlando di se stessa, reagisce alle nostre descrizioni.
La mancanza di consapevolezza o saggezza sistemica su questi argomenti è alla base del dualismo anti-ecologico che porta ad una visione egocentrica o antropocentrica della società, dell’economia e della stessa scienza, con le dovute conseguenze. “Saggezza sistemica” può sembrare poco più di uno slogan, ma indica secondo il noto studioso un punto di vista chiave per una scienza ecologica: si rivolge innanzitutto alla scienza stessa, ai suoi presupposti, metodi e strutture di osservazione. Vale a dire ai suoi modi di: (1) concepirsi come un sistema di idee, metafore, teorie, ecc., (2) pensare gli oggetti dell’osservazione, e (3) concepire la relazione tra essi (osservare). Una scienza ecologica non dovrebbe separare questi tre elementi ma, al contrario, procedere dal riconoscerli come parti interdipendenti di una relazione ricorsiva – o sistema cibernetico – attraverso la quale si costituisce come parte del sistema osservato, capace di auto-riflessività, auto-sovversione e auto-correzione. “La comprensione ecologica deve essere ecologica”, diceva Bateson (Harries-Jones 1995).