Didattica della Chimica nel contesto “museo scientifico” (Scuola “Ulderigo Segre” 2017)

Si svolgerà da domani, 12 luglio, a sabato, 15 luglio, la IX edizione della Scuola di Ricerca Educativa e Didattica della Chimica “Ulderico Segre” che avrà luogo a Torino, presso il Dip.to di Chimica dell?Università di Torino. Questa edizione della Scuola tratterà gli aspetti storico-epistemologici della Chimica e e le relative implicazioni sulla Didattica della disciplina.

L’ultimo giorno presenterò una attività sulla didattica della chimica nel contesto “museo scientifico”, grazie alla collaborazione del centro ASTUT (archivio storico scientifico dell’Università di Torino) focalizzando l’attenzione sugli oggetti di vetreria tipici del laboratorio chimico e la loro evoluzione storica.

Questo il sunto del mio intervento:

” Oggi la didattica opera in contesti molto diversi dal passato, dove l’ambito preferenziale è stato soprattutto quello formale, legato all’istruzione (i.e. il mondo della Scuola e dell’Università). Negli ultimi decenni, la didattica ha conquistato nuovi spazi, che non rappresentano soltanto dei luoghi fisici, distinti dalla scuola, ma si differenziano da questa per obiettivi educativi, tipo di utenza, modalità di apprendimento, linguaggio, aspetti organizzativi e relazionali. Per questo motivo oggi si preferisce distinguere la didattica tipica dei contesti formali (istruzione e formazione), di quelli non formali (ambiti extrascolastici e educazione degli adulti) e informali (nella vita di tutti i giorni). In questo scenario, anche la didattica delle Scienze, e in particolare della Chimica, assume connotati diversi in funzione dei diversi ambiti, ma soprattutto si arricchisce in termini di strategie di intervento aumentando le potenzialità di apprendimento [1]. Tra i contesti ideali della didattica non formale, i musei scientifici e gli science center occupano una posizione privilegiata, e ampiamente studiata, per l’apprendimento delle scienze e della chimica in particolare [2-5]. I primi, insieme alle collezioni scientifiche, rappresentano una testimonianza dell’evoluzione della scienza, delle sue pratiche e dei suoi strumenti. I musei scientifici infatti hanno prevalentemente un carattere storico-conservativo e, assieme alle collezioni di oggetti di grande valore, tramandano le storie e le vicende degli uomini che hanno fatto la Scienza. Diverse sono le caratteristiche, le finalità e il ruolo degli science center. Si tratta di spazi molto interattivi, dove la Scienza si presenta come dinamica e spettacolare, grazie alla presenza di exhibit scientifici e di strumenti e tecnologie digitali, che richiedono la partecipazione attiva da parte dei visitatori. Gli science center rappresentano anche uno spazio ideale, e neutrale, per affrontare temi di attualità, talvolta controversi, legati al rapporto tra Scienza e Società [2]. Entrambi questi contesti, i musei scientifici e gli science center, hanno tra i diversi ruoli anche un importante ruolo educativo [3], non solo nell’educazione degli adulti e del pubblico generico, il cosiddetto “lifelong learning”, ma anche nell’apprendimento delle scienze da parte dei bambini e dei ragazzi. Nel caso della Chimica, queste realtà hanno un ulteriore vantaggio in quanto spesso offrono spazi, laboratori e programmi di attività ideali per sperimentare una didattica attiva e cooperativa, una didattica laboratoriale tanto importante per l’apprendimento dei concetti fondamentali della Chimica.  Anche per questo, i musei possono rappresentare un importante supporto per le scuole, soprattutto là dove queste sono carenti di spazi dedicati e adeguati per le attività laboratoriali [2,4]. In questo incontro, passeremo in rassegna alcuni esempi di buone pratiche in cui il contesto ‘museo scientifico’ può offrire un valido supporto nell’insegnamento della Chimica e in particolare di alcuni concetti della Chimica rilevanti a livello di scuole superiori di secondo grado. Focalizzeremo poi l’attenzione sul ruolo del ‘museo scientifico storico-conservativo’ nella trattazione di questi concetti seguendo un approccio storico-epistemologico. A partire da alcuni strumenti e oggetti scientifici di valore storico-museale discuteremo e valuteremo insieme come utilizzarli a scopo didattico.”

Riferimenti:

  1. Lifelong learning: approaches to increasing the understanding of Chemistry by everybody”, J. K. Gilbert, S. Afonso. In Chemistry Education. (Editors: J. Garcia-Martinez & E. serrano-Torregrosa), Wiley-VCH, Weinheim: 2015.
  2. I musei di chimica e la chimica nei musei della scienza”, Curatori: Valentina Domenici e Luigi Campanella. Casa Editrice Università La Sapienza, Roma: 2014.
  3. The role of chemistry museums in chemical education for students and the general public – A case study from Italy”, V. Domenici. JOURNAL OF CHEMICAL EDUCATION, 2008, 85, 1365-1369.
  4. I musei di chimica: una realtà da valorizzare e da sfruttare”, V. Domenici, LA CHIMICA NELLA SCUOLA, 2011, vol. 4, 201.
  5. I musei di chimica in Italia e l’immagine della chimica”, V. Domenici, LA CHIMICA NELLA SCUOLA, 2008, vol. 3, 164-179.

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