Un decalogo per la didattica

UN DECALOGO PER LA DIDATTICA
(versione 30 maggio 2016)
1. I corsi di laurea in giurisprudenza attraggono una molteplicità di persone che non necessariamente svolgeranno le tre tipiche “professioni forensi”, che sono praticate da una percentuale molto modesta dei nostri laureati: fra il 15% e il 20%. Vuol dire che l’80% lavora in altri ambiti (amministrazione pubblica e privata (imprese), no profit, giornalismo, insegnamento e ricerca…). Il percorso della LM deve parlare al 100% dei suoi iscritti, quindi far crescere le competenze per l’80% che non sceglierà le professioni forensi e consolidare un percorso professionalizzante per quel 20% che lo vorrà scegliere (ossia: una scuola di specializzazione coi fiocchi).
2. Un moderno Dipartimento di giurisprudenza deve consolidare la triennale per giuristi che dia immediato sbocco lavorativo (“sapere e saper fare”), e rivedere la sua magistrale costruendo il profilo del giurista del futuro soprattutto in relazione al “sapere per essere”. In questo senso va sottolineata la cifra della cultura giuridica, che si costruisce su una buona base storica e filosofica, integrata da efficaci conoscenze economiche, in grado di suscitare capacità logiche e razionali, creative di interventi efficaci nella gestione (non solo giudiziaria) dei conflitti. Le leggi sono ontologicamente passeggere e contingenti: più che fornire nozioni occorre dare il senso dei principi e dei valori (ossia delle basi e degli scopi del sapere giuridico).
3. Un moderno Dipartimento di giurisprudenza conosce la difficoltà di accesso al mondo del lavoro, specialmente per quanto riguarda le professioni forensi; conosce lo stato attuale dell’accesso alla giustizia e alle tradizionali professioni del terziario (imprese bancarie, assicurative, …). Presta quindi attenzione alla cultura di impresa e di gestione delle crisi e alle forme di ADR; addestra alla mediazione sociale e dà modo di interagire anche con l’economia sociale (Terzo settore, sviluppo sostenibile …); conosce l’importanza dell’internazionalizzazione e la sostiene ai vari livelli (Erasmus+, titoli congiunti/doppi, preparazione della tesi all’estero, …).
4. La scienza giuridica è una scienza sociale: bisogna inquadrarla dentro le cornici del metodo scientifico. Il giurista moderno è uno scienziato sociale e non un “conoscitore delle leggi”. Non solo sa trovare le fonti e sa interpretarle, ma sa anche costruire soluzioni normative rispettose dei principi generali. Per riuscire a far questo il giurista contemporaneo ha solide basi culturali, sa orientarsi efficacemente nelle questioni economiche e conosce almeno un’altra lingua oltre all’italiano (il Dipartimento perciò metterà a disposizione corsi di lingua e impartirà alcuni Corsi in lingua straniera).
5. Il moderno professore di diritto non trasferisce nozioni, ma costruisce conoscenza e insegna ad usare i “ferri del mestiere” mettendoli nelle mani degli allievi per consentire loro di analizzarli criticamente. Gli studenti devono imparare sin dal primo anno a conoscere e riconoscere i “formanti del diritto” (le fonti normative, le sentenze e la dottrina), a saperli articolare in modo plurale e consapevole.
6. I docenti e gli studenti contemporanei usano in modo consapevole le risorse bibliotecarie e documentarie, sanno interrogare i data base e sanno distinguere la qualità delle risorse. Lo studente contemporaneo deve saper usare il linguaggio tecnico (parlato e scritto) sin dal secondo anno di corso.
7. Il giurista contemporaneo sa che la cultura giuridica non è autosufficiente e per leggere i problemi ha bisogno di altri sostegni: perciò un moderno Dipartimento di giurisprudenza sa aprirsi all’interdisciplinarità e sa giovarsi dell’aiuto di altre competenze (mediche, bioetiche, tecniche, economiche, aziendali, informatiche, linguistiche, antropologiche …); allarga la sua ricerca in modo trasversale e coinvolgente.
8. Un moderno Dipartimento di giurisprudenza mette a disposizione dei suoi allievi momenti di “saper fare”, perché molto sapere dipende dal fare. Il Dipartimento aprirà perciò Legal clinics, simulazioni processuali, attività di problem solving. Coinvolgerà gli studenti nella ricerca, nel fund raising e nelle spin off.
9. Un moderno Dipartimento di giurisprudenza conosce il valore del tempo. Perciò sosterrà lo studio dei suoi studenti evitando che si perdano nella burocrazia o nelle ripetizioni di programmi. Favorirà il recupero agli studenti che mostreran no maggiori difficoltà (Corsi di recupero) e attiverà forme personalizzate di tutoraggio. 10. Un moderno Dipartimento di giurisprudenza conosce il suo territorio e i suoi studenti. Attiverà perciò contatti stabili per il job placement locale (interagirà efficacemente anzitutto con l’apposita struttura di ateneo) e al tempo stesso aprirà finestre all’esterno, valorizzando le esperienze di internazionalizzazione anche post lauream (borse Erasmus placement).