Il primo passo di chi voglia imparare a conoscere gli SDGs potrebbe essere cercare su internet Sustainable Development Goals. Tra i moltissimi siti che trattano il tema, il più chiaro e completo è quello dell’ “Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile” (ASviS). Al tempo stesso è importante anche ricorrere alla fonte ufficiale, le Nazioni Unite. Per farlo occorre sapere che l’ONU al momento dedica diversi portali agli SDGs; in particolare, ve ne sono due con informazioni simili, uno sul sito generale e un altro su quello del “Dipartimento degli affari economici e sociali”, rispettivamente https://www.un.org/sustainabledevelopment/ e https://sdgs.un.org/.
L’organizzazione delle relative homepage, pur essendo molto mutevole e dinamica molto dinamica, lascia in grande rilievo le icone dei 17 SDGs, cliccando le quali si aprono delle informazioni (spesso in forma grafica) che possono disorientare il lettore in quanto, anziché offrire spiegazioni sul goal, fanno “atterrare” il navigatore su alcuni “fatti” (indicati anche come “overview”). Per comprendere che cosa siano questi “fatti”, occorre sapere che ogni anno viene pubblicato un rapporto nel quale si valuta il progresso verso i SDGs. I “fatti” sono proprio alcuni dati sintetici tratti dal rapporto dell’anno corrente.
Sicuramente non è da questi aspetti, di “attualità”, che si può cominciare per fare conoscenza degli SDGs. La cosa più appropriata, e in fin dei conti quella più semplice è partire dal piano di azione “Agenda 2030”. Lanciato con la risoluzione dell’ONU n. 70 del 25/09/2015 è disponibile su https://sustainabledevelopment.un.org/post2015/transformingourworld oppure su https://sdgs.un.org/2030agenda. E’ proprio nel piano d’azione codificato dall’Agenda 2030 che, dopo una sostanziosa riflessione generale da leggere con attenzione, si individuano e si descrivono i 17 obiettivi generali (goals) per lo sviluppo sostenibile e 169 obiettivi specifici (target). Poiché i primi sono quasi degli slogan, è soltanto la lettura dei target che consente di comprendere come siano stati declinati (alcuni dei target riguardano i “mezzi di implementazione” e la loro enumerazione contiene anche lettere minuscole).
Il passo successivo è vedere che a ogni target sono associati degli indicatori atti a monitorare il progresso verso gli SDGs. Per scoprirli si può curiosare sulla specifica sezione del portale della divisione statistica del “Dipartimento di affari economici e sociali”, https://unstats.un.org/sdgs. Per una veloce fruizione, tuttavia, si possono individuare gli indicatori per ciascun goal sul sito https://sdgs.un.org/goals prestando attenzione a non rimanere “catturati dall’ “overview” su cui si atterra inizialmente. E’ anche importante sapere che esistono numerosi portali che consentono di visualizzare i progressi degli indicatori, anche al di fuori dei siti dell’ ONU, tra cui uno particolarmente utile è il seguente: https://sdg-tracker.org/ .
Il passo finale è consultare i rapporti annuali che sono brevi e fruibili, a patto che si comprenda che sono composti di due parti, di cui la prima è una sintesi (quasi inutile) della seconda. Disponibili nella pagina della divisione statistica sopra menzionata, i rapporti annuali riflettono le condizioni del momento e sono spesso diversi tra loro, contribuendo così a dare declinazioni “politiche” diverse a uno stesso Goal e contengono la valutazione dei progressi raggiunti in alcuni degli indicatori.