1. CHIEDERE LA TESI
Per chiedere la tesi di laurea è necessario:
- Aver già sostenuto un esame nella disciplina: non è possibile scrivere la tesi in una materia mai affrontata nel proprio percorso di studi.
- Individuare un oggetto di ricerca che sia attinente con le tematiche di pertinenza della disciplina e le competenze scientifiche della docente (cfr. elenco delle tesi di laurea di cui sono stata relatrice su ETD).
- A partire dal tema e dalle domande “generali” di ricerca si deve sviluppare il progetto di tesi (cfr. punto 2).
- Rispettare il lavoro della supervisor, così come la docente rispetta il vostro (es. eseguire le correzioni concordate, evitare l’invio di “spezzoni approssimativi di lavoro”).
- Gestire accuratamente la tempistica del lavoro evitando di “ridursi all’ultimo minuto” o fare richieste di correzioni/verifiche del lavoro in tempi brevissimi (es. invio della email ore 24:00 del sabato, sollecito alle ore 7:00 della domenica!).
- Avere ben chiaro che solo la docente autorizza alla discussione della tesi e lo fa quando è soddisfatta del lavoro svolto.
N.B. La Cattedra adotta provvedimenti drastici rispetto a eventuali scorrettezze come il PLAGIO, soprattutto se volontario. Si specifica che tutti i documenti verranno sottoposti ad analisi antiplagio attraverso il software in dotazione di Unipi.
2. IL PROGETTO DI TESI
Tipi di tesi:
- Rassegne: si concentrano su un tema o uno specifico autore ricostruendo l’analisi che ne viene fatta in letteratura.
- Empiriche: sono orientate a testare una ipotesi di lavoro attraverso una ricerca empirica.
Nel progetto di tesi deve essere espressa una chiara ipotesi operativa, intesa come idea di fondo che orienta il lavoro di scrittura. Di conseguenza, bisogna evitare di riportare in maniera generica questioni o temi troppo estesi (es. Gli effetti dei media sulla società).
Qualora il progetto preveda una fase di ricerca empirica/sperimentale dovranno essere esposti gli obiettivi che si intende raggiungere ed è essenziale definire gli aspetti metodologici della ricerca in modo coerente con l’oggetto d’analisi e con le capacità personali di gestione del lavoro.
Sulla base di questo documento si verificherà l’interesse (affinità delle tematiche) e la possibilità oggettiva (tempi, sovraccarico rispetto alle sessioni, etc.) a seguire il lavoro.
N.B.
- È consigliabile non fare “viaggi a vuoto” arrivando al ricevimento senza alcuna idea sull’argomento di tesi che si vuole affrontare. A meno che non si intenda chiedere alla docente l’assegnazione di un argomento di lavoro.
- Non verranno letti documenti che non siano in formato digitale (= no a geroglifici scritti a mano).
- Non verranno accettate proposte di tesi il cui argomento risulti centrato sulle specificità di altri insegnamenti.
3. INIZIARE A LAVORARE DOPO L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI
Come primo passo, è necessario ragionare con la docente sulla (1.) bozza di indice, che deve essere inviato prima del ricevimento completo dei (2.) riferimenti bibliografici utilizzati per iniziare a orientarsi sul tema. Questo documento, in seguito, dovrà viaggiare sempre insieme ai paragrafi/capitoli sottoposti a correzione.
- La bozza di indice: in fase di progetto, l’indice è naturalmente da considerarsi provvisorio e serve a illustrare i punti cardine dell’argomentazione. Tuttavia, è indispensabile che esso sia articolato in capitoli e, all’interno di questi, siano delineati i paragrafi essenziali. Si tratta, in questa fase, di un indice “ragionato” nel quale bisogna rispondere alla domanda “cosa inserisco in questo paragrafo, come si collega al successivo, quali sono gli autori di riferimento?”.
- Come si costruisce l’indice?
- numero del capitolo;
- titolo del capitolo;
- breve abstract del capitolo (risponde alla domanda: cosa scriverò qui?);
- numero del paragrafo;
- titolo del paragrafo;
- breve abstract del paragrafo ;
- libri/autori di riferimento per ogni paragrafo/capitolo.
- Come si costruisce l’indice?
- I riferimenti bibliografici: bibliografia e sitografia (composte sia da fonti già consultate, sia da fonti che ci si propone di consultare) devono essere organizzate parallelamente all’indice. In un progetto ben realizzato, sarà evidente la coerenza tra l’indice e il materiale di riferimento che serve a illustrare i fondamenti teorici dell’argomentazione.
- Quali sono i riferimenti biliografici?
- libri;
- articoli di riviste, online e cartacee;
- letteratura grigia (documenti prodotti da organizzazioni);
- draft di articoli scientifici reperibili online.
- Come individuo i riferimenti bibliografici che mi potrebbero interessare?
- Bibliografie di altri libri;
- Internet (es. risorse in rete):
- Sistema bibliotecario di Ateneo;
- Jstor – Archivio digitale di periodici e letteratura accademica (accessibile solo dalla Rete di Ateneo);
- Google Scholar;
- Internet Culturale – Cataloghi e collezioni digitali delle biblioteche italiane;
- Opac – Catalogo del servizio bibliotecario nazionale;
- Repository scientifiche quali Reasearch Gate, Mendeley; SSRN; Zotero; etc.
- Come trovo i riferimenti bibliografici che ho individuato?
- biblioteche;
- prestito interbibliotecario;
- librerie online (es. Amazon, Ibs; etc.);
- librerie tradizionali;
- sistema bibliotecario di Ateneo (download solo dalla rete d’Ateneo o con VPN e credenziali di Ateneo) – repository scientifiche.
- Come utilizzo i materiali che ho reperito?
- qual è lo stato dell’arte sull’argomento;
- quali sono gli obiettivi del lavoro;
- quali metodologie vengono utilizzate;
- quali sono i principali risultati;
- quali testi vengono considerati centrali per l’argomentazione;
- quali sono gli aspetti poco chiari o controversi.
- Quali sono i riferimenti biliografici?
N.B. È chiaro che per scrivere l’indice e il progetto di tesi bisogna necessariamente aver già studiato i documenti fondamentali individuati nella bibliografia.
Una volta definito l’indice e verificati i riferimenti bibliografici con la docente si può iniziare il vero e proprio lavoro di scrittura della tesi.
4. LA GESTIONE DELLA TESI
Dopo l’approvazione del progetto, inizia il vero e proprio lavoro di tesi. Nella prima fase del lavoro, è necessario che la/il laureando dedichi tutto il suo impegno alla consultazione delle fonti utili per il proprio studio (libri, riviste, siti internet, etc.). In base agli stimoli provenienti dalle letture, potranno di volta in volta essere apportate modifiche all’indice in accordo con la docente o con la/il tutor assegnato.
È doveroso tenersi in contatto con la docente e con la/il tutor che segue la tesi per dare aggiornamenti sullo stato di avanzamento del proprio lavoro. Sono da evitare periodi prolungati di silenzio: si può telefonare, scrivere e-mail o presentarsi al ricevimento.
Dopo 4 mesi di silenzio, si decadrà dall’assegnazione della tesi in modo da lasciare spazio ad altre/i studenti/esse.
N.B. Bisogna evitare l’invio del materiale da correggere in un’unica soluzione (es. tutta la tesi insieme) perché sarà molto più difficile procedere alle correzioni e alla eventuale riscrittura. Soprattutto nella fase iniziale del lavoro, per allinearsi con la docente, è opportuno inviare parti più brevi (es. il primo paragrafo del primo capitolo).
5. L’ARTICOLAZIONE DELLA TESI
La tesi deve contenere le seguenti sezioni:
- indice (con indicazione di capitoli e paragrafi);
- introduzione (generalmente si scrive alla fine del lavoro);
- uno o due capitoli introduttivi, a loro volta suddivisi in paragrafi ed, eventualmente, sottoparagrafi;
- uno o due capitoli centrali, a loro volta suddivisi in paragrafi ed, eventualmente, sottoparagrafi;
- riflessioni conclusive;
- riferimenti bibliografici.
Quando la tesi è terminata si aggiunge prima dell’indice una pagina con il frontespizio della tesi (es. Frontespizio).
Nonostante non mi piaccia valutare le tesi “a peso”, è possibile far riferimento alle seguenti indicazioni sulla lunghezza del lavoro:
- Per le tesi di primo livello: minimo 35 pagine;
- Per le tesi di secondo livello: minimo 100 pagine.
Non esiste una tempistica standard: tutto dipende dall’impegno del candidato nel portare avanti il proprio lavoro.
NB:
- Alla docente vanno sempre consegnati documenti completi. Evitare l’invio di “parti” di paragrafi incomplete, non adeguatamente rilette (perciò ricche di errori sintattico-grammaticali), prive di fonti, etc.
- Insieme alle “parti” di tesi è obbligatorio allegare sempre l’indice e la bibliografia aggiornati.
- Quando il lavoro è terminato è necessario inviare la tesi completa in formato elettronico per permetterne una più facile archiviazione.
6. LA FORMATTAZIONE DEL TESTO
- corpo del testo: 11 pt (utilizzare preferibilmente font “classici” e “leggibili”), giustificato, interlinea: 1,5;
- titolo capitolo: 12 pt, grassetto, centrato;
- titolo paragrafo: 11 pt, grassetto, allineato a sinistra;
- titolo sotto-paragrafo: 11 pt, corsivo, allineato a sinistra;
- note: 10 pt, giustificato, interlinea singola;
- margini: 3 cm per lato;
- numeri di pagina: 10 pt, centrato.
7. LE CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE
Usare il sistema Chicago B (autore-data) (esempio1). Con questo sistema le note a piè pagina servono solo a dare informazioni aggiuntive/approfondimenti rispetto al testo. La numerazione delle note ricomincia a ogni capitolo.
Le indicazioni che seguono sono da considerarsi indicative ed esemplificative dello stile “autore-data”. La regola è di utilizzare sempre lo stesso metodo per indicare lo stesso oggetto. Se, ad esempio, non uso la “p.” prima del numero di pagina, non dovrò usarla in nessuna parte del documento. Idem, se uso i due punti come separatori, invece della “p.” (lo stesso principio vale anche per i riferimenti bibliografici).
- Se si cita “parola per parola” un altro autore, il testo deve essere racchiuso tra virgolette caporali («», si trovano in inserisci simbolo) bisogna indicare l’anno e la pagina del testo di riferimento
es. Le innovazioni tecnologiche hanno influito decisamente sui «modi in cui si sviluppano le relazioni sociali, politiche ed economiche» (Wajcman 2002, p. 360).
- Se la citazione testuale è lunga oltre due-tre righe è opportuno separarla dal corpo del testo con una riga vuota (prima e dopo), usare un carattere più piccolo (10 pt) e far rientrare di 1 cm il margine sinistro. Quando si omettono parti della citazione si inseriscono le parentesi quadre con tre puntini […]. In questo caso non è necessario usare le virgolette.
es. Emerge quella che Castells (2002, ed. or. 1996) definisce “società informazionale”, ovvero
[…] una specifica forma di riorganizzazione sociale in cui lo sviluppo, l’elaborazione e la trasmissione delle informazioni diventano fonti basilari di produttività e potere grazie a nuove condizioni tecnologiche emerse in questo periodo storico […] (p. 21).
In un contesto in cui l’innegabile aumento di informazioni caratterizza le organizzazioni etc., etc.
- Se, invece, si riassume il pensiero/posizione di un autore
es. Secondo Warschauer (2003), invece, l’etichetta che meglio definisce l’insieme delle abilità richieste per partecipare al mondo digitale è “elettronic literacy”.
- Nel caso in cui si citi un lavoro di un autore che non è stato studiato “direttamente”, ma che viene ripreso dall’interpretazione di un altro autore, si usa la formula “cit. in”
es. Secondo Castells (1996 cit. in Warschauer 2003).
NB. Considerato che gli esempi sarebbero moltissimi può essere utile servirsi di uno dei vostri libri di testo che usa il sistema autore-data come esempio.
8. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- La bibliografia finale deve essere in ordine alfabetico secondo il cognome dell’autore;
- Non si usano in punti elenco per la bibliografia;
- Se un autore compare in più testi, le opere vanno elencate in ordine cronologico di pubblicazione;
- Se nello stesso anno vi sono più opere dello stesso autore, per distinguerle, bisogna inserire una lettera dell’alfabeto minuscola (a, b, etc.) dopo la data di edizione;
- Può essere molto utile imparare a utilizzare un sistema automatico per la gestione della bibliografia;
- Tra i più completi e semplici Mendeley o Zotero (Guida Zotero).
Alcuni esempi:
- Libro italiano
Bracciale R. (2010), Donne nella rete. Disuguaglianze digitali di genere, FrancoAngeli, Milano. - Libro in altra lingua tradotto in italiano
Castells M. (2009), Communication Power, Oxford University Press, London-New York (trad. it: Comunicazione e potere, Egea, Milano, 2009). - Libro in altra lingua
Warschauer M. (2003), Technology and Social Inclusion: Rethinking the Digital Divide, Mit Press, Cambrige. - Articolo in rivista
Coleman S., Taylor J., Van de Donk W. (1999), Parliament in the age of the Internet, «Parliamentary Affairs», 52, 3, pp. 365-370. - Articolo in rivista online
Hargittai E. (2002), Second-Level Digital Divide: Differences in People’s Online Skills, «First Monday», 7, 4, testo disponibile all’Url: <http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/article/view/942/864>. - Saggio in volume collettaneo italiano
Bracciale R. (2012), “Il Parlamento italiano alla prova del web: alla ricerca delle affinità elettive”, in Bentivegna S. (a cura di), Parlamento 2.0. Strategie di comunicazione politica in internet, FrancoAngeli, Milano. - Saggio in volume colletaneo straniero tradotto
Lash S. (1994), Reflexity and its Doubles: Structures, Aesthetics, Community, in Beck U., Giddens A., Lash S., eds., Reflexive Modernization: Politics, Tradition and Aestetics in the Modern Social Order, Cambridge, Polity Press (trad. it.: La riflessività e i suoi doppi: struttura, estetica, comunità, in Beck U., Giddens A., Lash S., a cura di, Modernizzazione riflessiva. Politica, tradizione ed estetica nell’ordine sociale della modernità, Asterios, Trieste, 1999, pp. 161-227). - Saggio in volume collettaneo straniero
Anderson B., Tracey K. (2002), “The Impact (or Otherwise) of the Internet on Everyday British Life”, in Wellman B., Haythornthwaite C. (eds.), The Internet in Everyday Life, Blackwell Publishing, Malden (MA), pp. 139-63. - Letteratura grigia e report di ricerca
Istat (Istituto nazionale di statistica) (2010a), Rapporto annuale. La situazione del Paese nel 2009, testo disponibile all’Url: http://www.istat.it/dati/catalogo/20100526_00/Avvio2009.pdf.Leston-Bandeira C., Ward S., eds., (2008), Parliaments in the Digital Age, Oxford Internet Institute, Forum Discussion Report 13, January 2008, testo disponibile all’URL: http://www.oii.ox.ac.uk/research/publications/FD13.pdf.Madden M., Fox S. (2006), Riding the Waves of «Web 2.0». More than a buzzword, but still not easily defined, Pew Internet Project, Washington, D.C., testo disponibile all’Url: http://pewresearch.org/pubs/71/riding-the-waves-of-web-20.
9. LA CONSEGNA DEI CAPITOLI
- La consegna dei capitoli può essere fatta sia in cartaceo, sia in digitale.
- Se si invia il capitolo in digitale è necessario nominare i file in questo modo:
(cognome_titolo breve della tesi_numero del capitolo)
es. Bracciale_parlamento2.0_01
e scrivere cosa state inviando nell’oggetto della email; - Insieme al capitolo bisogna inviare sempre l’indice e i riferimenti bibliografici;
- Dopo aver consegnato il primo paragrafo di “prova” bisogna inviare capitoli completi (non spezzoni o pezzi di paragrafi).
10. RACCOMANDAZIONI IMPORTANTI IN ORDINE SPARSO
- Utilizzare la forma impersonale;
- Rileggere il testo stampato su carta e non solo a video;
- Attenzione alla d eufonica;
- Dopo i titoli non va il punto;
- Ogni fonte utilizzata DEVE essere citata;
- L’elaborato non è un riassunto dei libri letti! Rappresenta una elaborazione personale di quanto studiato;
- Attenzione agli errori grammaticali, ortografici e ai refusi!
11. ASSEGNAZIONE DEL CORRELATORE
Per le lauree magistrali, quando sarà pubblicata la lista della seduta di laurea con l’indicazione del correlatore o della correlatrice è necessario inviare immediatamente una copia della tesi via email.
12. LA SEDUTA DI LAUREA
Durante la seduta di laurea il candidato deve illustrare alla commissione i punti salienti del suo lavoro. Per alcuni corsi di laurea è consuetudine presentare anche slide di supporto alla discussione. Tale necessità sarà concordata con la docente prima della seduta.
A parte il correlatore, gli altri membri della commissione leggeranno solo il vostro abstract e assisteranno solo alla vostra presentazione. Per questo motivo, è opportuno dedicare particolare cura a questi due passaggi. Es. Template abstract.
N.B. FINALE: Il rispetto delle regole esposte è tassativo!